75° Compleannno di Pomezia

L’associazione Culturale Artetremila ha realizzato una cartolina commemorativa per  il 75° compleanno della Città di Pomezia.

75_Anniversario_Pomezia

La giovane città di Pomezia, occupa un’area a sud di Roma che affonda le sue radici nella leggenda. Riconosciuta dagli studiosi come luogo dove approdò Enea e i cui discendenti fondarono Roma, la città che dominò il mondo conosciuto. Pur non essendo geograficamente parte dell’Agro, la nascita di Pomezia fece seguito alla riqualificazione della palude pontina decisa dal governo Mussolini con la legge di bonifica integrale del 1928, che diede tra l’altro origine a Littoria (oggi Latina), Sabaudia, Pontinia e svariati altri centri rurali minori comunemente appellati “borghi”.

Originariamente, per l’istituendo comune fu previsto il nome di Ausonia, ma già prima dell’inizio dei lavori esso fu mutato in Pomezia. Concessionaria della costruzione fu designata l’Opera Nazionale Combattenti, che il 1° ottobre 1937 bandì un concorso urbanistico vinto dagli architetti Petrucci, Tufaroli, Paolini e Silenzi.

Pochi mesi dopo, il 25 aprile 1938, fu posata la prima pietra simbolica e il 29 ottobre 1939 i primi insediamenti furono inaugurati.

La popolazione consisté originariamente di famiglie coloniche: i primi arrivi, quaranta nuclei, giunsero dalla Romagna nel giugno 1939; in ottobre giunse un secondo contingente e, a seguire, popolarono la zona famiglie provenienti dal Veneto e dal Friuli. Responsabile delle assegnazioni era sempre l’Opera Nazionale Combattenti, e i poderi da questa consegnati ai coloni erano comprensivi di un casolare e di un appezzamento di terreno coltivabile.

Il territorio di Pomezia subì pesantemente gli avvenimenti bellici legati alla seconda guerra mondiale, soprattutto nel periodo tra lo sbarco alleato ad Anzio (22 gennaio 1944) e la liberazione di Roma dall’occupazione nazista del successivo 4 giugno. Durante tale periodo molti furono i bombardamenti effettuati dagli Alleati, ivi compresi quelli dell’aeroporto di Pratica Di Mare e della Torre del Vajanico (Torvajanica), così come molte furono le mine che i tedeschi, ritirandosi, lasciarono lungo il litorale pometino e romano.

Le prime elezioni libere per nominare il sindaco del comune (che comprendeva anche il territorio di Ardea) si tennero nell’aprile del 1946.

Il litorale Pometino rimase relativamente sconosciuto fino ai primi anni cinquanta. L’11 aprile del 1953 salì prepotentemente alla ribalta a causa di un fatto di cronaca nera, il ritrovamento sulla spiaggia di Torvajanica del corpo senza vita di una giovane donna di 21 anni, Wilma Montesi. La vicenda, che giornalisticamente prese il nome di “Caso Montesi“, ebbe vasta eco a livello nazionale, ma in ambito locale ebbe l’effetto di richiamare l’attenzione sul litorale che, così, divenne meta preferita della Roma bene e, in seguito, dell’edilizia abusiva.

Inizialmente progettata come centro principale di una zona a vocazione agricola, nel dopoguerra Pomezia ha cambiato la sua storia diventando un importante centro industriale del Lazio, in virtù della sua vicinanza con Roma e dell’inclusione del suo territorio tra le zone beneficiarie delle politiche di sviluppo economico dell’ente Cassa per il Mezzoggiorno. Pomezia fu inclusa nel territorio della Cassa nel 1955 in virtù del provvedimento Cervone-Villa.

Il 6 maggio 1970 la frazione di Ardea si staccò da Pomezia per formare un comune autonomo.

Dichiarare Ardea una frazione è un grave errore perché fu definita da Virgilio “Antigua” che, in latino, significa antica. Per gli uomini di quel periodo era considerato antico ciò che viene prima di Roma. Ardea quindi dominava quel territorio prima dell’avvento di Enea il guerriero che contrapponendosi all’audace Turno causò il declino dell’antica città di Ardea. Città che sembra non avere storia perche, nel corso dei secoli, è stata scippata dalla vicina Roma del proprio patrimonio mitico e culturale. Il libro “ Ardea La città dei Rutuli” di Giosuè Auletta e Michele Zuccarello pubblicato nel 2010 documenta ampiamente l’importanza dell’antica città di Ardea nello sviluppo economico e culturale dell’Italia centrale.   

Il piano di sviluppo fu decisivo per la crescita della città di Pomezia; infatti, se il censimento del 1951 contò 6.005 abitanti e quarantasette attività locali con 104 addetti, quello del 1991 (gli aiuti della Cassa per il Mezzogiorno erano terminati l’anno prima) contarono 37.512 abitanti, con 537 attività per 18.943 addetti.

Dalla fine degli anni ottanta la zona di Pomezia è stata interessata da un progressivo processo di deindustrializzazione che ha portato alla chiusura di numerose piccole e medie imprese, e di alcune grandi (p.es. la FEAL). Alcune grandi imprese, anche se non hanno abbandonato il territorio, hanno gradualmente ridimensionato la propria presenza. A fronte della crisi industriale si è registrato un progressivo sviluppo dell’economia legata al terziario e al commercio, che ha permesso alla città di consolidare la sua importanza economica in ambito regionale. A questi fenomeni economici si è aggiunto quello dell’arrivo nel territorio Pometino di nuclei familiari provenienti da Roma, costituiti soprattutto da giovani coppie, anche a causa del forte incremento dei prezzi nel mercato immobiliare romano. Ciò ha creato forti fenomeni di pendolarismo, rendendo, di fatto, Pomezia un centro satellite della Capitale. Al 31 12 2012 Pomezia conta 57.587 residenti (Fonte Istat 2012).

Notizie tratte dal libro: NUMICUS L’alba di Roma di G.Buonanno

redazione artetremila

Vai alla barra degli strumenti